Rose con le spine e divise macchiate: il peggio della settimana a Rimini

Rose con le spine e divise macchiate: il peggio della settimana a Rimini

Anche l'agosto 2018 si è chiuso con due violenze sessuali. Stavolta ai danni di altrettante giovani turiste straniere in vacanza a Rimini. Le vittime accusano un venditore ambulante di rose originario del Bangladesh e due allievi poliziotti. Scm chiude le fonderie ma cerca ancora di aprirsi la strada per il polo logistico bussando da Valentini. Il Rimini FC 1912 entra nella criptoeconomia. Si fa festa contro la zanzara tigre, ma c'è poco da festeggiare.

Violenze sessuali ai danni di giovani turiste. La prima è una ragazza tedesca di 19 anni ospite dell’ostello di Marebello: “Sono stata stuprata”. Nel registro degli indagati per violenza sessuale di gruppo finiscono due giovani, 21 e 23 anni, originari del palermitano, in vacanza nella stessa struttura. Ma quello che colora di una luce ancora più cupa l’accaduto è il fatto che i due sono allievi poliziotti alla scuola di Brescia (per loro è già stata avviata la procedura di sospensione). La ragazza era consenziente, dicono gli accusati. Ma la loro versione non convince e vengono indagati a piede libero per violenza sessuale di gruppo. “Siamo pronti a costituirci parte civile nei confronti dei responsabili se verranno confermate dagli investigatori le prime ipotesi”, chiarisce subito l’amministrazione comunale.

Nella seconda (avvenuta più o meno nelle stesse ore) la vittima è una ragazza danese di 26 anni. Il cerchio si chiude subito attorno all’autore della violenza: un venditore ambulante di rose, 37enne, originario del Bangladesh, sul groppone già tre denunce per violenza sessuale, finito ai Casetti. Lei stava rientrando sola in albergo, percorrendo viale Regina Margherita. Lui, sulla bici col suo mazzo di rose, la avvicina e cerca di attaccare discorso, ma senza successo. Quindi la aggredisce. Lei grida e si rifugia in un bar, raccontando quel che le è accaduto ai presenti che telefonano ai carabinieri. Il 31 dicembre il questore di Roma ha emesso per il bengalese il decreto di espulsione e al termine dell’iter giudiziario lascerà l’Italia.
Il sindaco Gnassi cavalca lo sdegno (“come mai girava libero e indisturbato un cittadino straniero che a proprio carico pare avesse più di un precedente riguardo violenze verso le donne? Perché non era in carcere?”) ma gli risponde la Lega: “Fino a pochi mesi fa per il ‘nostro’ caro Sindaco, a Rimini andava tutto bene. Quando la Lega – non certo per diletto ma commentando i fatti – denunciava l’emergenza sicurezza anche nel nostro territorio, Gnassi si voltava dall’altra parte e con sufficienza liquidava le nostre denunce”, adesso vira “dall’immagine di Sindaco di un Comune cosmopolita, immacolato e consapevolmente accogliente, a quella di Sindaco ‘sceriffo’, che non ci sta a convivere con episodi di violenza e che, com’è logico, ne denuncia l’orrore. Benissimo. Non vorremmo trovarcelo a un gazebo in piazza Cavour con l’intento di sottoscrivere la tessera da sostenitore”.

Cronache dell’agosto 2018. Nello stesso mese dello scorso anno il branco capeggiato da Guerlin Butungo picchiò la coppia di turisti polacchi, violentò selvaggiamente lei e una trans peruviana sulla Statale. Pochi giorni fa tutti a indignarsi per il j’accuse della consigliera regionale 5 Stelle Raffaella Sensoli su una riviera sempre “meno sicura, meno piacevole, meno regolare”. Però è con questo che la riviera si trova a fare i conti. E farà bene a farli.

Valentini-Scm. Scm corteggia la famiglia Valentini per coronare il sogno di un polo della logistica nei pressi del casello di Rimini nord? A leggere quel che dice Alfredo Aureli parrebbe di sì e il Corriere Romagna riporta che “la trattativa è aperta ormai da qualche settimana” (28 agosto). Ma la notizia diventa pubblica e la famiglia Valentini (in seguito anche Scm) smentisce le illazioni in modo deciso. Sotto ci sono questioni reali (come il vecchio tema del polo della logistica, rimbalzato anche in consiglio comunale) ed altre che sfuggono alla pubblica opinione.

Lui sta spiando che cosa fai, tu l’incoraggi perché lo sai. Lui sa tentarti con maestria (Charles Aznavour).

Scm chiude la fonderia. 120 lavoratori a rischio (fra lo stabilimento di Rimini e quello di Verucchio), il piano degli esuberi di Scm è una doccia fredda che cade sulla testa di una Rimini non proprio in vena di ottimismo al traguardo di una stagione con luci ma anche molte ombre. I sindacati puntano ad un’intesa che “non preveda nessun licenziamento” ma anche per loro è un fulmine a ciel sereno, perché il bilancio 2017 del gruppo si è chiuso con un fatturato di 700 milioni, in marcata crescita. Lunedì si apre il tavolo delle trattative.

La polveriera su cui sei seduto aspetta solo un gesto compiuto e tutti fumano e buttano cicche hai visto il fuoco come si appicca? (Luciano Ligabue)

CriptoGrassi. Un quarto delle quote del Rimini Calcio saranno acquistate in criptovaluta. Fatti sboroni. “Il Rimini FC 1912 entra nella criptoeconomia”, ha scritto Il Sole 24 Ore il 29 agosto.  “Il 25% del club romagnolo che milita in Lega Pro è stato rilevato da Heritage Sports Holdings, società degli Emirati Arabi Uniti che pagherà la quota in criptovaluta, il Quantocoin, emesso da un società controllata con base a Gibilterra. La stessa Hsh è già nota per essere la prima società che paga i giocatori del Gibraltar United in criptovaluta, sempre in Quantocoin. In Italia Hsh ha già una partecipazione nel Mantova Calcio, scesa al 12%, e ha tentato senza successo di entrare in altre squadre come il Pisa e la Reggiana. Rappresentante e azionista della società è Pablo Victor Dana, noto soprattutto per una foto a fianco di Silvio Berlusconi quando trattava l’acquisto del Milan per conto di Mr Bee, il misterioso broker thailandese che era sul punto di acquistare la squadra rossonera”. Il presidente del Rimini Giorgio Grassi assicura che “la prossima settimana, probabilmente già mercoledì, arriverà a Rimini il responsabile della Hsh Pablo Victor Dana a svelare i dettagli. In quei giorni firmeremo anche il contratto davanti a un notaio” . “Questa transazione entrerà nella storia del calcio italiano”. (Il Resto del Carlino)

La palla è rotonda, la criptovaluta com’è?

La festa ce la fanno le zanzare. Il progetto si chiama “Porta a porta, stranieri contro la zanzara tigre” e il 30 agosto si è svolta una festa dei volontari coinvolti nell’iniziativa, che ha lo scopo di sensibilizzare “casa per casa” i cittadini sul tema e, al contempo, integrare 5 richiedenti asilo (beneficiari del progetto Sprar, Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), oltre che coinvolgere 5 ragazzi italiani.

La lotta alla zanzara tigre (ma anche a quella comune) è una questione seria. E’ ora di passare a una “politica sanzionatoria da parte dei Comuni nei confronti dei cittadini che non rispettano le ordinanze”.

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