Saro Di Bartolo Anthology, 50 anni di fotografia

Saro Di Bartolo Anthology, 50 anni di fotografia

Viaggiare nella bellezza del mondo per unire le persone e i popoli. Questo il leitmotiv che ispira la mostra nata per festeggiare mezzo secolo di carriera fotografica. Al Museo della Città, sezione Arte Moderna, dal 26 novembre al 29 gennaio.

Un grande fotografo che merita tutta la riconoscenza di Rimini. Della singolare esperienza di Saro Di Bartolo ci siamo più volte occupati su Rimini 2.0, da ultimo lo scorso marzo per segnalare che le «fotografie d’autore dalla Besharat Arts Foundation entrano nelle scuole del riminese». E’ dunque con piacere che informiamo i nostri lettori di una opportunità unica e irripetibile: quella di poter ammirare un buon numero dei suoi eccellenti scatti in giro per il mondo raggruppati in una mostra che si tiene a Rimini e che viene inaugurata domani. Oltre 500 stampe (formato minimo 30×45) sui temi più diversi e tutte bellissime, anzi emozionanti.
Insieme alla “Fondazione ISAL per la ricerca sul dolore”, il Comune di Rimini festeggia il mezzo secolo della carriera fotografica di Saro Di Bartolo con una antologica personale imperdibile: «Saro Di Bartolo Anthology, 50 Anni di Fotografia, 1972-2022».
L’evento, ad ingresso libero, si svolge dal pomeriggio del 26 novembre 2022 al 29 gennaio 2023 nel Museo della Città di Rimini, sezione Arte Moderna.
La Fondazione ISAL da più di trent’anni si adopera in Italia e in Europa per sensibilizzare le istituzioni e la popolazione alla prevenzione e cura del dolore cronico. Il dottor William Raffaeli, presidente della Fondazione ISAL, opera fin dal 2004 in paesi come Brasile, Panama e Colombia e anche in paesi dell’Est per formare i medici nelle pratiche più adatte a lenire il dolore. Tuttavia la mancanza di molti presidi e farmaci analgesici rende difficili le cure.
Numerosi organismi delle Nazioni Unite e Associazioni internazionali si spendono per sostenere una equa distribuzione dei farmaci per il dolore in ogni paese del globo, ma purtroppo ancora oggi il computo delle sofferenze pende a totale svantaggio dei poveri.
Mentre esploriamo l’affascinante viaggio fotografico nel mondo, riteniamo sia importante illuminare quei volti per vederne la profondità del cuore e le ferite della vita e non dimenticare che ad ogni bambino, donna e uomo deve essere riservato pari diritto di non vivere nel dolore fisico e nella sofferenza, senza una minima speranza di lenimento.

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