Turismo nomade

Turismo nomade

Purtroppo non poche camere vuote negli hotel di Rimini anche nella settimana di Ferragosto. Stalli per la sosta pieni in piazzale Boscovich, invece, perché da giorni una nuova ondata di "vacanzieri" si è affezionata alla prima linea turistica della città: famiglie di nomadi che arrivano con camper e caravan.

Da giorni i gestori di attività economiche e i residenti di piazzale Boscovich e dintorni notano un andirivieni di mezzi dai quali scendono adulti e bambini che cominciano ad aggirarsi in zona, prendono la strada del lungomare o delle vie interne. Le donne, con vari bambini al seguito, entrano nei bar, in qualche caso con i piccoli attaccati al seno, c’è chi chiede l’elemosina.

Nel cuore della città turistica le famiglie di nomadi a bordo di caravan e camper, alcuni in buone condizioni ma altri meno, non passano inosservati. “Avranno saputo che a Rimini danno le ‘villette’ ai nomadi”, scherzava questa mattina una signora che assisteva allo “sbarco” della nuova categoria di vacanzieri.

A quanto pare le segnalazioni sono arrivate anche alle autorità competenti, ma per ora nulla è cambiato. Come occupano le loro giornate a Rimini i “nomadi villeggianti”? Difficile pensare che facciano tappa a marina centro per prendere la tintarella o visitare le bellezze artistiche e architettoniche.

Il piazzale è diventato un bivacco con annessa discarica, vista la numerosa presenza di spazzatura ai bordi delle case viaggianti. Inoltre questi neo occupanti stanno creando non pochi problemi con i loro comportamenti in zona, visto anche il periodo turistico particolarmente “caldo”. Dopo numerosi solleciti, le autorità competenti hanno segnalato le loro difficoltà ad effettuare lo sgombero a causa dello scarso numero di agenti attualmente disponibili”, dice un residente. “Sarà questa la nuova cartolina ferragostana del porto di Rimini?”

Stalli per la sosta pieni, dunque, anche grazie a questi ospiti (lo pagheranno il posteggio? Ah, saperlo!). Lo stesso non si può dire delle camere negli hotel. A dispetto del cliché che vuole il tutto esaurito a Ferragosto, ieri su Booking risultavano un centinaio di alberghi con disponibilità di camere a Rimini. Oggi sono di più. E prenotando per il prossimo weekend se ne trovano ancora parecchi. Pienone di nomadi (chissà se le stime sugli arrivi considerano anche loro) ma non di turisti paganti nelle strutture ricettive. Passata l’estate sarà bene cominciare ad interrogarsi su una stagione che assume sempre più contorni deludenti, ma in generale su come risollevare qualitativamente una destinazione “appesantita” dagli anni e da scelte discutibili. Il colpo di reni spetta ai privati e al pubblico. La questione noi abbiamo cominciata a sollevarla dando la parola ai protagonisti, e continueremo a farlo anche nei prossimi giorni. Ieri l’assessore regionale al turismo ha battuto un colpo (almeno mediaticamente parlando). Ma c’è un grande lavoro da fare anche per le politiche turistiche, che fino ad oggi di risorse ne hanno dirottate a fiumi, ma a quanto pare sono finite in mare.

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