Unione Prodotto Costa: Corsini risponde su trasparenza e incarichi, ma cade dalle nuvole

Unione Prodotto Costa: Corsini risponde su trasparenza e incarichi, ma cade dalle nuvole

“L'Unione ha avviato da tempo un percorso di adeguamento della propria struttura organizzativa e gestionale agli obblighi derivanti dal d. lgs. n. 33

“L’Unione ha avviato da tempo un percorso di adeguamento della propria struttura organizzativa e gestionale agli obblighi derivanti dal d. lgs. n. 33 del 14 marzo 2013 (obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni). Nelle prossime settimane verrà pertanto attivato sul sito web istituzionale dell’Unione la sezione “amministrazione trasparente”, nella quale saranno pubblicate le informazioni relative allo statuto, agli organi di indirizzo, di direzione e di controllo, i criteri relativi agli affidamenti di contratti di servizi e forniture, alla selezione del personale, all’affidamento di incarichi”. L’assessore al turismo Andrea Corsini risponde così alla interrogazione presentata l’11 maggio in Regione da Alan Fabbri e Massimiliano Pompignoli, che aveva ripreso l’inchiesta di Rimini 2.0. Tutti zitti, però, sia in Regione che all’Upc, fino a quando è diventato obbligatorio prendere posizione.
Ma la risposta dell’assessore lascia parecchio a desiderare. Non è vero, infatti, che l’Upc avesse avviato da tempo, e sicuramente non di sua sponte, il percorso sulla trasparenza. Lo ha fatto solo perché costretta da notizie diventate di dominio pubblico e da un atto ufficiale approdato nell’aula dell’assemblea legislativa. Tanto è vero che il tema della trasparenza è comparso, per la prima volta, all’ordine del giorno (punto 3: “Informazione sullo stato di avanzamento del processo di trasparenza”) della assemblea dell’Upc che si è tenuta questa mattina a Cesenatico.
Corsini parla poi dell’Unione Prodotto Costa come di una entità lontana, quasi a lui sconosciuta, mentre ne è stato il presidente dal 2006 a tutto il 2014 (nel caso se ne fosse dimenticato potrà leggerlo nella breve biografia che lo riguarda pubblicata sul sito della Regione): “Dalle informazioni acquisite risulta inoltre che l’Unione Prodotto Costa ha definito ed ha in corso di adozione un regolamento per l’affidamento dei contratti di servizi e forniture in linea con la normativa europea e nazionale in materia di trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento e proporzionalità”.
E dal 2013 a quando la trasparenza diventerà qualcosa di concreto anche per l’Upc? Resta comunque un grande “buco nero” e proprio durante la presidenza Corsini. E i contributi assegnati da Regione, Province e Comuni all’Upc durante oltre due anni in assenza di trasparenza?
Ma non sono queste le uniche stranezze nelle risposte fornite dall’assessore regionale al turismo. “In merito all’affidamento conferito alla società Asso Consulenze Turistiche sas, per quanto riferito dall’Unione Prodotto Costa si può desumere che tale scelta sia stata motivata dall’esperienza specifica e dalle competenze acquisite dalla società stessa nell’ambito del marketing e della promo commercializzazione turistica”, spiega Corsini. E questa puntualizzazione è quanto meno clamorosa. Primo perché probabilmente Corsini non ha avuto bisogno di farsi riferire granché dall’Upc, in quanto le consulenze al coordinatore le ha firmate lui (insieme al coordinatore stesso), secondo perché evita accuratamente di esibire il benché minimo currriculum dal quale sia possibile evincere le competenze specifiche e, terzo, perché dimentica che gli affidamenti riguardano una società di cui il coordinatore dell’Upc è rappresentante dell’impresa e quanto meno Corsini dovrebbe sapere cosa significa conflitto d’interesse. Il coordinatore dovrà restituire le somme percepite oppure no?
L’ultima parte della risposta di Corsini alla interrogazione della Lega Nord (e se non fosse stato per il partito di Salvini la cosa sarebbe passata del tutto sotto silenzio) riguarda la riforma della legge 7/98 e non merita particolare attenzione.
Che dire? E’ questa la “nuova” Regione Emilia Romagna di cui ci parla spesso e volentieri il governatore Bonaccini? Al quale, a questo punto, va posta direttamente la domanda se ritiene che il comportamento di Corsini prima (da presidente dell’Upc per la parte relativa ai fatti che abbiamo portato alla luce) e la risposta fornita adesso, consentano di continuare a riporre la sua fiducia nell’assessore regionale al Turismo.

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