Avvinta come l’edera

Avvinta come l’edera

Quanto tempo pensate che occorrerà al rampicante per inghiottire definitivamente la villa?

Torniamo nella strada dei record. Appena superata via Pascoli, in direzione Riccione, giriamo a destra e prima del sottopasso pieghiamo a sinistra per entrare in viale Manzoni.

Al padre della lingua italiana moderna si sarebbe potuto intitolare una strada più felice e strategicamente importante, ma questo è un altro capitolo.

La viuzza, in soli trecento metri esibisce al passante ben quattro edifici in disuso (uno, due, tre). Almeno due di essi sono serrati da anni. Gli immobili sono differenti per età, architettura e destinazione d’uso, ma gli effetti del tempo trascorso in immeritata solitudine ne accomuna i destini. Il primo che ci si para dinanzi come un gigantesco bolo verde è (era) una bella villetta con giardino. Non si riesce neppure a vedere il numero civico, tanto è sovrastata dai rampicanti.

Il periodo di costruzione dovrebbe risalire alla prima metà del secolo scorso.
Un albergatore del quartiere sostiene che la casa è disabitata dal 1986. Dunque: una gradevole villetta con un bel giardino, a poche decine di metri dalla spiaggia, giace reietta da più di trent’anni? Qualcosa non quadra. Che dice, ma soprattutto che fa, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, sotto la cui tutela, sempre a detta dell’albergatore, dovrebbe essere la villa?

Prendiamo l’impegno di informarci.
Nel frattempo, lanciamo un sondaggio: quanto tempo pensate che occorrerà ancora all’edera per inghiottire definitivamente la villa?

Questa rubrica nasce per porre l’attenzione sulle piccole e grandi brutture, gli sfregi al patrimonio ambientale, i molti edifici trascurati (talvolta totalmente abbandonati) della nostra città. Spesso si trovano in pieno centro o nella “vetrina” turistica di Rimini. Non è disfattismo, è amore per la città bella, perché solo accendendo i riflettori sulle brutture c’è la speranza che si possano sanare le “ferite” inferte sia per mano pubblica che privata. Allinearsi al ribasso, giustificare il brutto e arrendersi all’incuria e al degrado urbano, equivarrebbe ad una sconfitta. E se ha perso la città, per dirla con Niccolò Fabi, abbiamo perso un po’ tutti noi. Ci occuperemo anche del bello, di tutto quello che merita di essere segnalato. Coinvolgeremo molto volentieri quanti vorranno inviarci materiale fotografico interessante sull’argomento: redazione@riminiduepuntozero.it

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