L'estate si chiude con una invasione di venditori abusivi sul litorale nord di Rimini. Il fenomeno è ancora molto diffuso, anche se ha cambiato pelle: chi fa i propri affari sull'arenile e di sera lungo i viali ha optato per un profilo basso, evitando di dare troppo nell'occhio e senza sfidare le forze dell'ordine come avveniva in passato. Ma c'è ancora un esercito di vu' cumprà dalle nostre parti.
9 settembre. Spiaggia di Torre Pedrera. E’ domenica e i venditori abusivi in riva al mare lo sanno bene. L’estate sta finendo e ci mettono tutto l’impegno possibile per non farsi scappare gli ultimi affari. Una distesa di mercanzia in riva al mare, otto punti vendita affiancati l’uno all’altro (nella foto qui sotto). Proseguendo verso nord se ne incontrano altri cinque o sei. Più tutti quelli che non hanno una postazione fissa ma si muovono in mezzo agli ombrelloni.
Che estate archiviamo dal punto di vista della invasione di abusivi sulle spiagge da Torre Pedrera a Miramare? Nel corso degli ultimi mesi l’amministrazione comunale ha più volte cantato vittoria e certamente ci ha messo dell’impegno per contrastare il fenomeno. Niente più maxi-risse fra abusivi, come accadeva qualche anno fa, quando l’assedio contemplava anche scontri violenti per la “difesa del territorio” e rappresentava un problema dal punto di vista dell’ordine pubblico. Niente agenti costretti a passare dal pronto soccorso a seguito delle aggressioni subite da chi non accettava di buon grado di farsi sequestrare sacchi di merce di ogni tipo.
L’amministrazione comunale ha messo in campo controlli giornalieri che hanno dato i loro risultati con migliaia di oggetti sequestrati e sanzioni elevate dal Nucleo Operativo Antiabusivismo Commerciale. Fra giugno e settembre abbiamo fatto otto verifiche “sul campo” e quattro lungo i viali della Marina in orario serale.
Quello che abbiamo constatato è che di venditori abusivi Rimini è ancora piena. Hanno scelto un profilo basso, non sfidano più le forze dell’ordine come facevano in passato, perché sanno bene che scatterebbero reazioni proporzionate e ne avrebbero solo da rimetterci. Riescono a fare i loro guadagni anche senza strafare, senza occupare la spiaggia. L’idea che ci siamo fatti tenendo gli occhi su questa piaga è che a Rimini durante l’estate 2018 abbiano operato circa 300 abusivi. Un vero e proprio mercato parallelo a quello del commercio regolare.
Se l’obiettivo è quello di sradicarli i vu’ cumprà, di lavoro da fare ce n’è ancora parecchio e non ha a che fare solo con il contrasto attuato dai venti agenti in servizio permanente anti-abusivismo. C’è da alzare l’asticella della qualità del turismo a Rimini e questo è un obiettivo che riguarda tutti, non solo il pubblico ma anche il privato, commercianti e albergatori. Un tema che abbiamo iniziato ad approfondire: “Rimini ha perso il treno della riqualificazione turistica ed è caduta in basso”; “Rimini può tornare Up”: parla il titolare di uno degli hotel più innovativi della Riviera e L’intervista “Up” ha scosso la bella Rimini addormentata, anche Corsini batte un colpo.
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