A Santarcangelo piazza Balacchi riserva nuove sorprese

A Santarcangelo piazza Balacchi riserva nuove sorprese

Due aree "protette", rialzate rispetto al livello della piazza, sono state ricavate davanti al ristorante, più o meno nello spazio precedentemente allestito con il dehor. Intanto proseguono i lavori alla "casamatta".

In piazza Balacchi a Santarcangelo si intravede la fine della movimentata opera, nel senso che intorno (e a quanto pare anche dentro) alla “grotta” – una casamatta che faceva parte della struttura difensiva risalente al 1400 – sembra ci sia stato molto movimento.
I tempi sono stati abbastanza lunghi. Se si conteggia tutto, compresi i primi incarichi, i vagiti di questo intervento risalgono al 2016, il progetto preliminare al 2018, riapprovato l’anno seguente per integrare decisioni dell’amministrazione comunale relative ai lavori da eseguire sulla piazza, poi a fine dicembre 2020 l’affidamento della progettazione definitiva-esecutiva e avanti con altre tappe che sarebbe abbastanza noioso ricordare per intero.
Ora finalmente si capisce come sarà la “nuova” piazza Balacchi, con la grotta recuperata, l’accesso che conduce ai due ipogei sotterranei, e l’area sovrastante. Sugli atti amministrativi tutto questo viene riassunto con “restauro e ripristino dell’accesso alle grotte di piazza Balacchi con riqualificazione e valorizzazione della piazza”.
Sul “sotto”, cioè sulla parte ancora “nascosta”, interessata attualmente dai lavori, non c’è che da sospendere il giudizio. Si potrà toccare con mano al momento della inaugurazione, pare entro l’estate. Ma sul “sopra” si vede già tanto.

Su un’ampia porzione della piazza, quella antistante la Sangiovesa, sono stati realizzati due “ripiani”, a diversi livelli, che creano una sorta di “isola”. Prima non c’erano. Da quello che si intuisce dalle delibere consultabili sull’albo pretorio del Comune di Santarcangelo, si è voluta evidenziare anche l’antica cinta muraria, ma non si può che rimanere sul generico perché, sempre sull’albo pretorio, alla delibera di Giunta n. 101 del 02/09/2021, con la quale è stato approvato il progetto definitivo ed esecutivo delle opere, mancano gli allegati, che “si intendono virtualmente allegati”. Trasparenza virtuale, dunque? Sull’albo pretorio online di altri Comuni, ad esempio quello di Rimini, gli allegati non sono virtuali ma reali e si possono aprire e leggere.
Torniamo alla piazza. Almeno su una parte di quest’area soprastrada “protetta”, che la giunta comunale ha voluto ricavare in quel punto, sarà possibile l’occupazione “privatistica” del suolo pubblico, questo si poteva leggere in passato su qualche tavola progettuale relativa a piazza Balacchi. Quando avevamo chiesto all’ufficio stampa del Comune di Santarcangelo qualcosa di più preciso al riguardo, ci fu risposto che «le valutazioni sull’accessibilità alla grotta e le modifiche apportate alla piazza terranno conto delle esigenze della Sangiovesa, come da confronto avviato con la proprietà». Ce ne eravamo occupati dando la notizia che aveva agitato i primi mesi del 2021.

L’area archeologica di Santarcangelo sotto la lente del nucleo Tpc dei carabinieri e della Soprintendenza

Per quello che era stato possibile ricostruire, i fatti più o meno andarono così. Recandosi sul cantiere e in particolare nella grotta, alla fine del 2020 un funzionario comunale si accorse di qualcosa di molto anomalo: un “muretto” tirato su forse nottetempo, che di “archeologico” non aveva proprio nulla, piuttosto risultava modernissimo, anzi contemporaneo. Chi e perché avrebbe fatto tutto ciò?
Ad oggi si brancola nel buio più totale. Sta di fatto che da Santarcangelo quello stesso giorno partì l’alert alla Soprintendenza e ai carabinieri che da Bologna si occupano di tutela del patrimonio culturale. Lo scorso aprile una nota dell’amministrazione comunale parlava di “alterazioni del cantiere ravvisate dai tecnici nel corso di alcuni sopralluoghi, in merito alle quali è stata informata la Soprintendenza e sporta denuncia contro ignoti alle forze dell’ordine”.

La minoranza in consiglio comunale ha tentato più volte di accendere una luce sull’accaduto, ma incontrando un muro. Davanti alle interrogazioni e ai tentativi di accesso agli atti, i dirigenti competenti e gli amministratori comunali hanno risposto che il procedimento è da inquadrare in un “regime speciale di segretezza o riservatezza”, e che esula dalla loro competenza. Ad oggi non pare che ci sia stata alcuna azione “legale” per accertare se il “blackout informativo” sulla misteriosissima storia di piazza Balacchi abbia un fondamento giuridico oppure no.

A Santarcangelo si aggirano ignoti che “alterano” scavi archeologici

C’è un caso recente abbastanza significativo e che potrebbe avere qualche attinenza con quello di Santarcangelo. Trattando una richiesta di accesso agli atti di un Comune della provincia di Rimini, che l’aveva negata motivandola con un procedimento penale in corso, il Tar ha stabilito che soltanto gli atti di indagine compiuti dal P.M. e dalla polizia giudiziaria sono coperti dall’obbligo di segreto nei procedimenti penali, mentre non lo sono necessariamente e automaticamente tutti gli atti compiuti dalla pubblica amministrazione nell’ambito della sua attività istituzionale, anche se relativi allo svolgimento di attività di accertamento di illeciti oggetto di denuncia all’autorità giudiziaria. Cioè potrebbero esserci atti compiuti dall’amministrazione comunale di Santarcangelo intorno alla presunta “violazione” che si sarebbe verificata in piazza Balacchi, non coperti da segreto e accessibili ad un pubblico amministratore qual è anche un rappresentante della minoranza. Ma su questo probabilmente solo un ricorso al Tar potrebbe fugare i dubbi.

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