Spariscono quasi 500 stalli fra via Beccadelli e piazzale Benedetto Croce. Ma anche la giunta Jamil decide prima di pedonalizzare e poi di pensare alla mobilità e alla sosta. Pianificazione, in quale spiaggia sei andata in vacanza? Avanti di questo passo si finirà in un vicolo cieco. Anzi, ci siamo già dentro.
Cosa disse il sindaco Andrea Gnassi tracciando un bilancio del suo luminoso decennio? Qual è stato l’unico neo che ha riconosciuto di non essere riuscito a cancellare, restituendoci così il paradiso terrestre originario? La sicurezza. Ma poco poco perché alla fine «l’ordine pubblico è di competenza dello Stato». Solo borseggi, furti, rapine e violenze di varia natura ha lasciato in eredità al suo fedele Jamil. Tutto il resto perfetto e magnifico come una Ferrari 250 Gto.
«Al mio successore lascio una città che corre in un Paese fermo», disse molto modestamente, e «cassetti pieni di progetti già avviati». Praticamente a palazzo Garampi qualche settimana fa si è insediata una nuova giunta del tutto inutile, composta tra l’altro di un assessore in più quando invece sarebbe stato sufficiente un robottino capace appena di togliere i progetti dai cassetti.
Del parco del mare Gnassi non ha ammesso nemmeno un capello fuori posto. Anzi, si è detto fiero di avere trasformato il “lungocofano” nel lungomare più bello del mondo. Lo scrive anche il Carlino oggi che «per completare il primo tratto del nuovo lungomare di Rimini, tra i piazzali Fellini e Kennedy, ci sono voluti due anni». Ha fatto e rifatto in quei 600 metri. Metti il prato togli il prato, infila i tubi rifai il prato. Ma poi, ad estate conclusa, è arrivato in fondo fra gli applausi.
E i parcheggi? Quelli ci sono. No problem, ha chiarito Gnassi nel suo retrospettivo conto finale di mandato. Chiuso.
La realtà è che se proprio volete muovervi senza problemi a Rimini dovete comprarvi un monopattino elettrico, o una bicicletta. Perché già con lo scooter avreste qualche difficoltà.
Senza un’alternativa praticabile e una visione di città ugualmente alternativa, ma affidabile, proposta da una classe dirigente riconosciuta come tale, gli elettori hanno confermato la propria fiducia alla continuità. La continuità è rassicurante, soprattutto per un elettorato molto conservatore com’è quello di Rimini, e particolarmente conservativo è quello che ha sostenuto Gnassi in tutti i dieci anni e il suo successore in occasione del voto del 3 ottobre: bagnini, albergatori, commercianti, ristoratori.
E allora benvenuti nella continuità. Ieri Jamil, circondato dalle sue due guardie svizzere (Mattia Morolli e Roberta Frisoni), ha presentato la prosecuzione del parco del mare (qui il comunicato stampa del Comune). Tratti 2 e 3. Da Piazzale Kennedy a piazzale Marvelli e fino a piazzale Benedetto Croce. Poco più di un chilometro.
Anche Jamil si dimostra attento ai rischi indotti dai cambiamenti climatici, e dunque guarda avanti, ai decenni che verranno. Anche questi nuovi step del parco del mare, infatti andranno ad «innalzare il lungomare lato spiaggia, andando a limitare i rischi delle mareggiate e della ingressione marina». Rischi remoti, ma rischi. Perchè Rimini ci tiene ad apparire in linea con Glasgow, ovvero con la conferenza sul clima per contrastare il climate change.
Ma non guarda avanti anche per l’altro grande elemento di vulnerabilità che ci tocca da vicino: quello della mobilità e della sosta. Enorme, anche e prima di tutto per gli impatti sull’ambiente e dunque sul clima.
Praticamente la nuova giunta prosegue sulla linea fin qui battuta. Prima gli arredi (con tutto l’armamentario d’accompagno: sardine, verde, aree gioco e palestre; e il misero bilancio della concertazione coi privati: 7 alberghi, 3 pubblici esercizi, 1 stabilimento balneare) e le pedonalizzazioni e poi, forse «chissà, chissà domani», anche i parcheggi.
Tutto come prima. «Non hanno imparato nulla dagli errori fatti nel primo tratto» ha commentato caustico Mario Erbetta dalla opposizione “virtuale” che conduce, ora che non è più seduto in consiglio comunale.
Ma mentre ci si preoccupa delle alte maree, che comunque sono merce rara, si gioca al rimando con i posti auto. Sul punto è l’assessore Frisoni a prendere la parola: «Nella prossima stagione estiva sarà riorganizzata la sosta nel piazzale Marvelli, che passerà dagli attuali 22 stalli a 90 totali. Una fase transitoria che anticiperà la realizzazione del parcheggio interrato, che a regime garantirà un’offerta di oltre 390 posti auto. Il parcheggio interrato di piazzale Marvelli e quello in progetto in piazzale Fellini saranno inseriti nel nuovo atto d’indirizzo della sosta a servizio dell’intera zona turistica da Torre Pedrera e Miramare che metterà insieme tutta la programmazione pubblica e le manifestazioni d’interesse dei privati. L’obiettivo è di avviare i primi cantieri dei parcheggi interrati entro il 2022».
L’assessore non dice quanti sono i posti auto già spariti nel primo tratto e quelli che spariranno coi due nuovi tratti del lungomare. Circa 220 fra via Beccadelli e piazzale Kennedy. Proseguendo fino a piazzale Benedetto Croce sono altri 260 circa. Il totale dà 480. Spazzati via senza praticamente essere stati sostituiti. Per non parlare delle centinaia di stalli per moto semplicemente polverizzati.
«Per la prossima stagione – ha detto ancora l’assessore – si proseguirà anche nella promozione della mobilità alternativa all’auto, con vantaggi in termini di ambiente e di traffico: sarà dunque riproposto e potenziato il servizio Shuttlemare, il servizio di navetta lanciato sperimentalmente la scorsa estate da Comune di Rimini e Start Romagna, che ha consentito a migliaia di riminesi e turisti di raggiungere il mare senza dover utilizzare l’auto». In mancanza di risposte strutturali serie e pianificate per tempo, ogni palliativo è buono per raccattare facili articoli di stampa, ma non per mettersi alle spalle il vulnus che affligge Rimini.
Quando saranno pronti i parcheggi di cui parla l’assessore alla mobilità? Nel 2025-27? Forse.
Siccome Jamil è cresciuto alla scuola di Gnassi si è convinto anche lui che grazie al circo felliniano e a qualche chilometro di parco del mare, Rimini non ha rivali al mondo e dunque può permettersi anche di cincischiare per anni ancora sui parcheggi inesistenti. Ma il mondo, anche quello turistico, gira diversamente da come pensano a Rimini, e presenze e pernottamenti lo confermano, tanto è vero che il capoluogo mostra non da oggi performance peggiori di Riccione, Bellaria e Cattolica.
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